Quando si parla di un’azienda quasi sempre si evidenziano cifre, numeri, bilanci. Eppure dietro ad un’impresa, piccola o grande che sia, c’è sempre un capitale più importante, consistente e di valore: le persone.

Ogni singolo individuo che compone il nostro team contribuisce con il suo lavoro, il suo entusiasmo, la sua passione, al successo di Esserre Pharma e noi che li viviamo giornalmente lo sappiamo, ma per voi – che siete lì dietro allo schermo – questo lato così importante è ancora del tutto sconosciuto.

Ecco dunque che abbiamo deciso di intraprendere insieme un viaggio, che ci porterà a conoscere i volti che si nascondo dietro alla nostra azienda. Oggi è il turno di Costanza Riccioni, Head of Research and Development.


Come è nata la tua passione per la farmacia? 

La mia passione per la farmacia è nata già da grande, anche se ho sempre amato le scienze. Da piccolissima avrei voluto fare la veterinaria, poi questa passione è virata verso la cura degli umani – volevo diventare medico, mi vedevo pediatra – e invece alla fine mi sono iscritta a farmacia. 

Non avevo idea di che cosa si studiasse o si facesse a farmacia (a parte il lavoro del farmacista), invece sin dai primi anni mi sono accorta che è una disciplina molto varia, che comprende tanti esami di chimica, lo studio della biochimica e della fisiologia e, soprattutto, ho scoperto che nello sbocco lavorativo il farmacista può svolgere tanti ruoli professionali differenti. Mi sono appassionata a questa disciplina ed avevo dei piani, che poi in realtà sono cambiati nuovamente, volevo fare la farmacista ospedaliera. 

Appena laureata ho fatto il concorso e sono entrata alla specializzazione, ma già mentre iniziavo i corsi ho capito che, in realtà, avrei potuto fare qualcosa di diverso. Poi c’è stato l’incontro con Amedeo Squillace. Insieme abbiamo preso la decisione di fondare un’azienda. 

 

Da farmacista ad imprenditrice, come mai questa scelta? 

La scelta in realtà è nata da un’idea e da un pizzico di follia, che è tipica degli anni più giovani. Da neolaureato hai tanti progetti e voglia di fare e se c’è un po’ di follia alla fine ce la fai anche. Quindi Esserre Pharma è nata da un’idea e dalla passione per le sostanze naturali e per i prodotti farmaceutici, soprattutto per gli integratori. Dalla voglia di fare qualcosa di nuovo, di diverso, di investire nella ricerca delle sostanze naturali, in particolare di quelle di origine mediterranea. Così è cominciato tutto. 

 

La tua passione per la farmacia è spontanea o hai una tradizione familiare alle spalle?  

La mia passione per la farmacia è qualcosa di nuovo nella mia famiglia, anche se in realtà mio padre è medico e suo zio prima di lui è stato medico, quindi un po’ la scienza è qualcosa che nella mia famiglia era già presente. La scelta di fare la farmacista però è stata mia, sono la prima della mia famiglia, quello sì. 

 

Di cosa si occupa il reparto R&D? 

Il reparto R&D si occupa di tante cose in realtà! Ci chiamiamo Research and development, ma ci occupiamo di qualità, di regolatorio, di studi clinici. Partiamo dallo studio delle materie prime – in particolare dallo studio degli estratti mediterranei, sia dal punto di vista analitico sia dal punto di vista dello studio dei processi di produzione su scala di laboratorio, ovviamente per poi portarli su scala industriale. Ci occupiamo dello sviluppo formulativo, qui in laboratorio facciamo le prove pilota: creiamo dei piccoli campioni di prodotti finiti (capsule, bustine ecc) e poi ne gestiamo lo sviluppo clinico.  Seguiamo anche gli studi preclinici – tramite i rapporti che abbiamo con le università e gli enti di ricerca pubblici o privati. Ci occupiamo inoltre di controllo qualità, di tutta la parte regolatoria e normativa, di brevetti e marchi…diciamo che il nostro è un lavoro piuttosto ampio! 

 

Ci hai raccontato che il reparto R&D segue un po’ tutta la nascita di un prodotto, ma come nasce un prodotto? 

Un prodotto nasce innanzitutto da un’esigenza di salute, da una richiesta di mercato, quindi da un input che arriva dal marketing o dai nostri stessi clienti (dai professionisti della salute che visitiamo ogni giorno tramite i nostri nutra advisors) e prende forma dopo tanto studio. Si inizia dalla letteratura scientifica, poi si passa sul campo, si cerca di capire quali possono essere le sostanze che possono costituire il prodotto. A quel punto si studia un razionale scientifico e si producono dei dati originali. 

Cosa rende speciali i prodotti Esserre Pharma? 

L’innovazione dei prodotti Esserre Pharma si basa sulla ricerca, sulla mediterraneità e sulla sostenibilità.  

La mediterraneità è un valore aggiunto, i nostri ingredienti provengono dal bacino Mediterraneo. La dieta mediterranea e gli alimenti che la costituiscono sono un patrimonio dell’umanità. Purtroppo però non tutti la seguiamo e allontanarci da questi principi è sempre più facile. Secondo me la nutraceutica può essere d’aiuto, portando nelle nostre vite degli alimenti (sotto forma di integratori) che siano dei concentrati di quelle sostanze nutritive che sono caratteristiche degli alimenti tipici della dieta mediterranea. 

Oltre a questo, ogni nostro prodotto ha passato una serie di fasi di studio clinico e molto spesso ha alla base anche dei dati preclinici, soprattutto sull’ingrediente principale o sulla combinazione di ingredienti principali. È un prodotto nuovo, innovativo, molto spesso corredato anche da un brevetto già rilasciato o comunque da una domanda di brevetto e quindi questo vuol dire che c’è dell’innovazione alla base ed è un prodotto efficace e made in Italy. 

 

Esserre Pharma è nata da te ed Amedeo e all’inizio avete fatto tutto da soli. Ci racconti un pochino l’esperienza, la gavetta, la difficoltà che c’è stata? 

Forse tra 10 anni scriveremo un libro! All’inizio eravamo solo noi due, in un ufficio – anzi che avevamo un ufficio! Tante aziende nascono nei garage. Dicevo, eravamo noi due in un ufficetto di forse 20 m e facevamo tutto da soli. Io mi dedicavo soprattutto allo studio dei prodotti, delle nuove formule, e ai rapporti con i medici per proporre degli studi clinici, per verificare che il prodotto funzionasse. Amedeo andava dai medici con la borsa a presentare i prodotti.

Il nostro primo prodotto è stato il ColBer, che è nato insieme all’azienda nel 2013. Pian piano sono poi arrivate le prime persone che hanno iniziato a lavorare con noi. C’è stata tanta difficoltà all’inizio, porte in faccia, ci siamo sentiti dire che eravamo ragazzini…nessuno, in fondo, credeva veramente che avremmo potuto avere successo.  Anche noi, sai quante volte abbiamo pensato ‘chissà se ce la faremo’. Però poi sono arrivati i primi successi, le prime soddisfazioni.

Oggi la soddisfazione più grande è arrivare a lavoro la mattina e vedere un’azienda brulicante di persone giovani che hanno da fare, che sono appassionate. Guardando i nostri collaboratori tutti i giorni capisco che abbiamo veramente fatto qualcosa di concreto, di grande, che può diventare sicuramente ancora più grande. 

 

Pensi che un domani le vostre figlie continueranno nella farmacia o dimostrano altri interessi? 

Beh sono ancora piccoline, però sono già interessate a capire il lavoro di mamma e papà, questo sì e mi riempie d’orgoglio. Vedo che mostrano interesse ed hanno uno spiccato senso del problem solving, quando ci sentono raccontare un problema già propongono soluzioni.  

Sicuramente però faranno quello che desiderano veramente. L’importante è che facciano esperienza, imparino il senso del lavoro, che abbiano soddisfazioni personali e professionali e poi faranno quello che vogliono.