Ciao Stella, ci parli di te? 

Sono Stella Poce e mi occupo di business development in Esserre Pharma da un anno e poco più. Ho una formazione economica e ho svolto il mio percorso professionale nell’ambito degli integratori alimentari. Ho iniziato a muovermi in questo campo più di 12 anni fa e ho avuto la possibilità di assistere all’evoluzione del mercato, ho osservato tutti i comparti della filiera (dai fornitori di materie prime ai rivenditori conto terzi a coloro che si occupano della distribuzione del prodotto finito). È stata un’esperienza molto formativa.  

Quando ho iniziato, il mercato degli integratori valeva 1 miliardo e mezzo, oggi ha superato i 4. Dietro questa evoluzione ho visto gli investimenti delle aziende in ambito di ricerca e sviluppo, lo sforzo di innovare e sviluppare nuove categorie di prodotto che rispondessero alle esigenze moderne della popolazione, che fossero coerenti e rispondenti ai trend di mercato attuali: quello della longevity e della pro-active nutrition. È stato arricchente e, avendo acquisito esperienza nel comparto, ho sentito la voglia di aderire al progetto di Esserre Pharma, un progetto che ha caratteristiche uniche, basate su pilatri di mediterraneità, sostenibilità e scienza. 

Di cosa ti occupi in Esserre Pharma? 

Mi occupo dello sviluppo del mercato estero (quindi seguo i clienti esteri, che ci consentono e che ci hanno consentito di aprirci ai mercati europei) e dello scouting (di trovare contatti che devono essere trasformati poi in clienti). Questa è l’attività principale, che si correla poi ad attività di organizzazione eventi e fiere, che sono momenti fondamentali perché ci permettono di avere un contatto diretto con i mercati esteri e di individuare nuovi potenziali clienti. 

Cosa ti piace del tuo lavoro?  

Ho sempre avuto più dimestichezza con i numeri che con le parole e nel mio lavoro di business development con i numeri ho molto a che fare. Quando ho finito l’università ed ho avuto la possibilità di avvicinarmi al mondo degli integratori alimentari non lo conoscevo affatto ed ho scoperto che è bellissimo. C’è tanta ricerca ed innovazione, la voglia di rispondere sempre più alle esigenze di benessere delle persone…tutto questo mi ha entusiasmato. 

Ciò che mi ha spinto a aderire al progetto Esserre Pharma è però la motivazione e la passione che ho riscontrato in Amedeo Squillace e Costanza Riccioni e l’attenzione che pongono nella valorizzazione del nostro territorio. Ho origini molisane e mi piace il fatto che Esserre Pharma cerchi di avere una ricaduta positiva a livello socio-economico nel Sud Italia. Mi ha colpito molto questo aspetto. 

 Esserre Pharma nel mondo, quali sono i risultati raggiunti e quali i traguardi da raggiungere? 

Un traguardo raggiunto, che eredito, è la possibilità di confrontarsi con clienti multinazionali che hanno sposato e creduto nel progetto Esserre Pharma ed in particolare nei nostri prodotti dell’area cardio-metabolica. Parliamo di un fiore all’occhiello della nostra azienda, perché Esserre Pharma è nata da un’attività di ricerca in questo ambito, partendo da una materia prima preziosa: l’estratto di bergamotto.  

L’area cardio-metabolica è sicuramente di interesse per i trend demografici che caratterizzano l’Europa. Oggi possiamo dire che Colber, il nostro primo prodotto per il mantenimento dei normali livelli di colesterolo nel sangue, è una case history a livello europeo. Grazie alla collaborazione con partner esteri è infatti distribuito in 15 nazioni ed abbiamo raggiunto lo scorso anno 1 milione di confezioni vendute.  

Un risultato di successo arrivato – peraltro – in un momento storico molto particolare. La monacolina, uno degli ingredienti più utilizzati nella gestione del colesterolo, ha subito infatti delle restrizioni e noi ci siamo affacciati al mercato con un prodotto “monacolin free”. I partner hanno creduto in noi ed hanno avuto ragione. Le potenzialità dell’estratto di bergamotto sono oggi validate da studi clinici ed evidenze, sia sull’ingrediente che sul prodotto finito. Questo a mio parere è uno dei risultati più importanti ottenuti da Esserre Pharma. 

 Siamo riusciti a portare al consumatore un prodotto che opera in prevenzione primaria, offriamo degli strumenti che consentono alle persone di ritardare o evitare l’utilizzo di un farmaco e questo ha impatto anche sui costi sanitari, ha rilevanza socio-economica.  

La prospettiva futura è quella di continuare a lavorare sui nostri prodotti affinché si possano allargare gli orizzonti e si possa occupare uno spazio di rilievo anche nei mercati extra-europei. Ci sono dei contatti in ballo, speriamo si possa concretizzare presto. 

Il momento della fiera è atteso e considerato cruciale. Ci racconti cosa accade? 

Il momento della fiera è importantissimo! Esci dall’ufficio ed hai veramente contatto con il mondo. Prima di ogni evento c’è una fervente attività di preparazione. La fiera solitamente si svolge in 2/3 giorni intensi, che coinvolgono tutto il team Esserre Pharma. I colleghi del marketing, il regolatorio, il CEO, la direzione scientifica…è il momento in cui ci esponiamo e ci presentiamo al mondo. Di fatto le fiere sono davvero un’occasione importante per incontrare le aziende del settore o i distributori che provengono da tutto il mondo.  

Rapportarsi con l’estero significa interfacciarsi con culture diverse. Quanto ti ha arricchito questa possibilità? 

È uno degli aspetti più belli ed arricchenti di questo lavoro. Sicuramente in Europa le modalità di fare business sono più uniformi. Abbiamo lo stesso approccio, la stessa mentalità, ci rivolgiamo a consumatori più affini. Quando ci si interfaccia con il mercato extra-europeo però è tutto diverso.  

Lo scorso anno ho avuto la possibilità di vivere un’esperienza bellissima al Vitafoods Asia a Bangkok. Dal punto di vista umano è stato estremamente arricchente, abbiamo toccato con mano il fatto che queste economie emergenti hanno una gran voglia di fare business, abbiamo percepito il loro desiderio di affermazione. Si tratta di mercati che hanno trend di crescita notevoli, si vede il loro entusiasmo e la voglia di aprirsi a partner europei che abbiano un’esperienza più consolidata. Hanno sicuramente una tradizione diversa (soprattutto per ingredienti) rispetto alla nostra, ma la cosa bella è che emergono aree di interesse di convergenza. Ciò che accomuna tutti i partner è l’interesse verso prodotti che siano validati da ricerca scientifica e brevetti. Noi abbiamo tutte le carte in regola per portare i nostri prodotti anche in mercati così lontani. 

 Quale è la unique selling proposition di Esserre Pharma? 

La nostra unique selling proposition è la nostra mediterraneità. Offriamo nutraceutici basati sulla Mediterranean Nutrition Science TM. Ricerchiamo, formuliamo e sviluppiamo prodotti che partono da estratti mediterranei e questo ci rende speciali, ci distingue e ci permette di raccontare cosa c’è dietro la nostra mediterraneità. Il nostro laboratorio di ricerca in-house, un’attività focalizzata sulla materia prima, il controllo del frutto dal campo fino al prodotto finito, lo sviluppo di formulazioni testate con studi clinici che avvengono in cooperazione con università ed istituti di ricerca, tutto questo rappresenta il nostro valore aggiunto. Ingredienti innovativi e supportati da evidenze scientifiche combinati con ingredienti più tradizionali ci permettono  – e ci permetteranno negli anni a venire –  di esportare la nostra offerta world wide.