REGOLARITA’ INTESTINALE

REGOLARITA’ INTESTINALE

Cosa si intende per ‘’regolarità intestinale’’? 

 

La regolarità intestinale è spesso riferita come regolarità dei movimenti intestinali o delle evacuazioni ed è un indicatore chiave della salute del sistema gastrointestinale. 

 

È definita dalla frequenza, consistenza e facilità delle evacuazioni intestinali.  

Idealmente, le feci dovrebbero essere: 

  • ben formate, morbide. La scala di Bristol (strumento medico-diagnostico) è uno strumento comunemente usato per valutare la forma e consistenza delle feci; 

  • facili da evacuare, senza necessità di sforzo eccessivo o dolore o ricorso a lassativi; 

  • la frequenza normale delle evacuazioni varia significativamente da persona a persona 

 

 

FATTORI CHE INCIDONO SULLA REGOLARITA’ INTESTINALE: 

Diversi fattori possono influenzare la regolarità intestinale, tra cui: 

 

Dieta: il consumo insufficiente di fibra nella dieta è causa di irregolarità intestinale.  Le fibre parzialmente solubili o viscose formano dei gel aumentando il volume fecale e diminuendone la consistenza; le fibre insolubili agiscono sul funzionamento del tratto gastrointestinale, accelerando il transito del bolo e facilitando l’evacuazione delle feci.  

 

Idratazione: la disidratazione può rendere le feci dure e difficili da espellere. L’organismo infatti cerca di conservare acqua rimuovendo quella in eccesso dalle feci. 

 

Attività fisica: la mancanza di esercizio fisico può ridurre la frequenza delle evacuazioni. L'attività fisica regolare aiuta a stimolare le contrazioni intestinali, favorendo la progressione del materiale fecale e dunque lo svuotamento intestinale. L’esercizio fisico moderato e costante ha inoltre un impatto notevole sulla composizione quali/quantitativa del microbiota intestinale mantenendone la biodiversità e la sua salute1. 

 

Stress: l'intestino e il cervello sono altamente interconnessi l’uno con l’altro e comunicano in modo bidirezionale principalmente attraverso il sistema nervoso autonomo, il sistema endocrino (ormoni) e il sistema immunitario, oltre che il microbiota. Questo ‘’link’’ permette al cervello di influenzare le funzioni digestive e viceversa. Per esempio, lo stress cronico può indurre un’accelerazione della motilità intestinale (portando a problemi come diarrea), rilascio di citochine infiammatorie,  aumento dell’infiammazione, alterazione della permeabilità e conseguente attivazione della risposta immunitaria che può alterare la composizione del microbiota. 

 

Cambio di abitudini: cambiamenti nella routine quotidiana, come viaggi o variazioni nell'orario di lavoro, possono portare ad una ‘’evacuazione disordinata’’ e disturbare la regolarità intestinale. 

 

Malattie: alcune condizioni mediche, come la sindrome dell'intestino irritabile (IBS), disturbi della tiroide e diabete, lesioni del midollo spinale, possono influenzare la regolarità intestinale. 

 

Farmaci: oppioidi, sali di ferro, farmaci con effetti anticolinergici (come molti antistaminici e antidepressivi triciclici), alcuni antipertensivi e antiacidi da banco possono rallentare la funzionalità intestinale. 

 

Consigli per migliorare la regolarità intestinale 

 

Aumentare l'assunzione di fibre: consumare almeno 25 grammi di fibre al giorno (fabbisogno suggerito per adulti dai LARN)2 preferendo alimenti naturalmente ricchi in fibra come frutta, verdura, legumi e cereali integrali.  

 

Bere adeguatamente: l'acqua è essenziale per mantenere le feci più morbide, facilitare l’evacuazione ed aiutare l’apparato digerente ad assimilare alimenti ricchi di fibre.  È necessario quindi introdurre la giusta quantità di acqua: almeno otto bicchieri distribuiti durante tutto l’arco della giornata. 

 

Gestire lo stress: lo stress e l'ansia possono influenzare negativamente la motilità intestinale ed alterare la frequenza delle evacuazioni. Possono essere utili tecniche come lo yoga che aiuta a gestire lo stress contribuendo ad attenuare i disturbi intestinali e normalizzando la funzione intestinale; il training autogeno; il rilassamento muscolare progressivo e il ‘’box breathing’’. 

 

Pianificare una routine: mangiare a orari regolari per educare l’intestino e stimolare la funzionalità intestinale. Evitare di saltare i pasti e pianificare l’evacuazione dopo i pasti, meglio se durante la mattina dopo colazione, sfruttando il fisiologico riflesso gastro-colico. 

 

Praticare regolarmente esercizio fisico: l'esercizio fisico regolare, come camminare, correre o nuotare, stimola la contrazione della muscolatura del tratto gastrointestinale, facilitando il transito delle feci e migliorando la regolarità intestinale. Anche una passeggiata di 30 minuti al giorno può fare la differenza. 

 

Uso di probiotici: un’integrazione di probiotici per un tempo medio di 3-4 settimane e in un quantitativo di almeno un miliardo di batteri al giorno è utile per ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale in modo da ristabilire un buon funzionamento dell’apparato gastrointestinale per il benessere di tutto l’organismo3,4. 

 

Monitorare la salute intestinale: se i cambiamenti nello stile di vita non migliorano la funzione intestinale o se si sperimentano sintomi insoliti come dolore addominale severo o cambiamenti nel colore o nella consistenza delle feci, è importante consultare un medico. 

 

 

RIFERIMENTI: 

  1. Mohr, A.E., Jäger, R., Carpenter, K.C. et al. The athletic gut microbiota. J Int Soc Sports Nutr 17, 24 (2020) 

  1. SINU, LARN IV, 2014 

  1. Hill, C., Guarner, F., Reid, G. et al. The International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics consensus statement on the scope and appropriate use of the term probiotic. Nat Rev Gastroenterol Hepatol 11, 506–514 (2014). 

  1. Ministero della Salute, Linee guida probiotici e prebiotici. Indicazioni per alimenti e integratori contenenti microrganismi (batteri e/o lieviti) probiotici, o sostanze prebiotiche, tradizionalmente utilizzati per gli equilibri della flora intestinale. REV 2018 

  1. Fondazione VERONESI, Prebiotici, probiotici e simbiotici: cosa sono e a cosa servono, 2014