Secondo il Sistema di Sorveglianza PASSI del Ministero della Salute, oltre il 40% della popolazione italiana soffre di eccesso ponderale, che include sovrappeso e obesità. Tuttavia, solo il 50% dei soggetti con sovrappeso riconosce il proprio stato di salute come problematico. Questa sottovalutazione, insieme alla ridotta attenzione da parte dei professionisti sanitari, è motivo di preoccupazione, poiché l’obesità è ormai una patologia cronica che necessita di un trattamento specifico. Un intervento tempestivo è cruciale per prevenire complicazioni a lungo termine, come malattie cardiovascolari e disturbi metabolici.
L’eccesso ponderale, in particolare l’obesità addominale, è spesso associato a problematiche come ipertensione arteriosa, alterazioni del profilo glucidico e alterazioni lipidiche. Questi fattori possono evolvere in una condizione patologica nota come sindrome metabolica, che richiede un'accurata diagnosi. I criteri diagnostici per la sindrome metabolica sono stati aggiornati nel tempo e variano in base alle linee guida delle diverse società scientifiche. (Fig. 1). È fondamentale intervenire precocemente per prevenire l’insorgenza di diabete e problemi cardiovascolari.
Organizzazione | Insulino-resistenza | Ipertensione arteriosa (max/min) | Trigliceridi | HDL Colesterolo (♂︎/♀︎) | Obesità (♂︎/♀︎) |
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WHO | T2DM, IGT, HOMA-IR | ≥140/90 mmHg | ≥150 mg/dL | <35-39 mg/dL | BMI >30, WHR >0.9-0.85 |
ATP III-NCEP | Glicemia a digiuno ≥110 mg/dL | ≥130/85 mmHg | ≥150 mg/dL | ≤40-50 mg/dL | Circonferenza addominale >102-88 cm |
IDF | Glicemia a digiuno ≥110 mg/dL | ≥130/85 mmHg | ≥150 mg/dL | ≤40-50 mg/dL | Circonferenza addominale >102-88 cm |
AHA/NHLBI | Glicemia a digiuno ≥100 mg/dL | ≥130/85 mmHg | ≥150 mg/dL | ≤40-50 mg/dL | Circonferenza addominale >102-88 cm |
Fig. 1: criteri diagnostici di Sindrome Metabolica, secondo diverse società scientifiche.
Abbreviazioni: WHO: World Health Organisation; ATP III-NCEP: Adult Treatment Panel - National Cholesterol Education Program; IDF: International Diabetes Federation; AHA/NHLBI: American Heart Association/ National Heart, Lung, and Blood Institute
Sindrome Metabolica: Prevalenza e Diagnosi
Secondo i dati della World Health Organization (WHO), la sindrome metabolica potrebbe avere una prevalenza globale del 25%, ovvero una persona su quattro potrebbe essere diagnosticata con questa condizione. Un aspetto centrale della sindrome metabolica è la disfunzione del metabolismo glucidico, che rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di diabete e malattie cardiovascolari.
Diabete e Pre-diabete: Diagnosi e Riferimenti
La diagnosi di diabete avviene quando i valori di glicemia plasmatica sono uguali o superiori a 126 mg/dL, rilevati su due misurazioni separate. In caso di valori tra 100 e 125 mg/dL, si parla di pre-diabete o alterata glicemia a digiuno. Altri parametri da considerare includono:
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Emoglobina glicata (HbA1c): diagnosi di diabete se maggiore di 48 mmol, pre-diabete se tra 40 e 47 mmol.
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Insulina: iperinsulinemia con valori superiori a 25 μU/mL.
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Indice HOMA (Homeostasis Model Assessment): valore superiore a 2.5 indica insulino-resistenza.
Cos’è l'Insulino-Resistenza?
L'insulino-resistenza è una condizione in cui le cellule del corpo diventano meno sensibili all'insulina, portando ad un aumento dei livelli di insulina nel sangue (iperinsulinemia). Questa resistenza è causata principalmente da obesità (soprattutto grasso viscerale), fattori genetici e infiammazione cronica.
Metainflammation: L’Influenza del Grasso Viscerale
Il grasso viscerale è il principale responsabile della cosiddetta metainflammation, un'infiammazione cronica di basso grado che non risponde facilmente alle terapie antinfiammatorie. Questo tipo di infiammazione è associato alla secrezione di citochine pro-infiammatorie (ad esempio, IL-6, TNF-α), che peggiorano ulteriormente la resistenza all'insulina.
Nutraceutici per il Controllo Glicemico
Negli ultimi anni, sono stati studiati vari estratti nutraceutici che possono supportare il controllo glicemico e contrastare la sindrome metabolica. La dieta mediterranea è particolarmente ricca di polifenoli, che hanno mostrato benefici nel ridurre la glicemia e migliorare la sensibilità all’insulina. In particolare, gli estratti da agrumi, come quelli di limone e arancia, sono stati al centro di numerosi studi.
Polifenoli da Agrumi: Benefici per la Glicemia
I flavonoidi estratti da limone (Citrus Limon) e arancia (Citrus Sinensis), tra cui eriocitrina, esperidina e naringina, hanno dimostrato di:
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Migliorare il controllo della glicemia plasmatica.
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Aumentare la sensibilità all’insulina.
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Ridurre il colesterolo LDL e aumentare l’HDL.
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Favorire la riduzione dell’indice di massa corporea e dello stress ossidativo.
Questi flavonoidi possono agire aumentando l'espressione dei recettori per l'insulina e migliorando l’assorbimento del glucosio da parte dei muscoli.
Il Ruolo del Cromo nel Metabolismo Glicemico
Il cromo è un oligoelemento essenziale che svolge un ruolo cruciale nel metabolismo dei carboidrati, migliorando l’azione dell’insulina e la capacità delle cellule di assorbire il glucosio. Supplementi di cromo picolinato (50 μg al giorno) hanno mostrato di ridurre la glicemia a digiuno e l’insulino-resistenza. Tuttavia, i migliori risultati si ottengono quando il cromo è combinato con altri estratti nutraceutici.
Studio Clinico sul Controllo Glicemico con Nutraceutici
Uno studio clinico del 2022 (Di Folco U.) ha dimostrato che l'associazione di cromo picolinato e estratti di agrumi ha prodotto risultati positivi nel trattamento del pre-diabete. Dopo 12 settimane, i partecipanti hanno visto una riduzione della glicemia a digiuno del 7,7%, dell’insulina a digiuno del 31% e dell’HOMA Index del 36%. L'associazione con i flavonoidi ha anche ridotto dell'5% l’emoglobina glicata.
Il Ruolo della Fibra e dell’Eubiosi del Microbiota
La fibra gioca un ruolo fondamentale nel miglioramento del profilo glicemico. Le destrine resistenti provenienti dall’amido di frumento, ad esempio, non vengono digerite e arrivano intatte al colon, dove favoriscono l’eubiosi del microbiota intestinale, migliorando così la glicemia e riducendo l’infiammazione sistemica.
Conclusione: Il Ruolo del Nutrizionista
Il nutrizionista ha un ruolo cruciale nel riconoscere i pazienti a rischio di pre-diabete e diabete, e nel lavorare insieme al medico curante per una valutazione completa del profilo glucidico. Gli obiettivi per il paziente includono:
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Riduzione del peso corporeo e della circonferenza vita.
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Miglioramento del controllo glicemico.
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Riduzione dell’insulino-resistenza.
L’associazione di una dieta equilibrata, in particolare la dieta mediterranea, e l’uso di nutraceutici selezionati può ridurre la necessità di terapie farmacologiche e migliorare la qualità della vita dei pazienti con sindrome metabolica.
Bibliografia:
Di Folco U, et al. Nutraceutical Efects of Mediterranean Citrus Extracts in Dysglycemia: A Pilot Study. Ann Med Health Sci Res. 2022;12: 298-303.